Massimiliano Gatti, La Fiòca (Photo: www.lafioca.com)

 
1956: Cortina d’Ampezzo ospitava i giochi olimpici invernali, Rimini incoronava Nives Zegna come Miss Italia e la scuderia Ferrari decretava la vittoria del titolo mondiale di F1 grazie alle prodezze del pilota argentino Juan Manuel Fangio. Ma è fuori dalle luci dello spettacolo, nelle campagne della Franciacorta, che il modesto e caparbio Orazio Gatti scriveva una delle pagine più belle della sua famiglia. Diede vita alla prima bottiglia di “Pinò”, vino derivante dalla vinificazione di uve Pinot Bianco e Nero coltivate nel vigneto di Nigoline di Corte Franca (BS). L’appezzamento, caratterizzato dalla forma a falce, era denominato “La Fiòca” (appellativo che, in dialetto bresciano, significa, appunto falce), epiteto scelto per rappresentare la realtà vitivinicola della famiglia Gatti.

Cinque ettari vitati, suddivisi su diversi appezzamenti di proprietà, ubicati in località Timoline e Nigoline di Corte Franca distinguono la realtà di Massimiliano Gatti, che lavora in silenzio tra i clamori della Franciacorta con la voglia di creare qualcosa che possa essere ricordato.

Il vino spumante NUDO

E’ questo il caso di “Nudo”, vino spumante di qualità prodotto con Metodo Ancestrale. Nudo, ossia libero di esprimere le sue essenze più intime. Ottenuto da uve di Chardonnay e Pinot Nero coltivate secondo i principi dell’agricoltura biologica nello storico terreno de “La Fioca” (nel primo anno il vino è stato realizzato con solo Chardonnay), è prodotto senza aggiunta di solfiti sfruttando la naturale vigoria dei propri lieviti. Dopo una soffice pressatura, ha inizio la fermentazione che viene bloccata tramite l’utilizzo del freddo per conservare una quota di zuccheri che completeranno la seconda fermentazione svolta, questa volta, in bottiglia. Dopo una sosta di almeno 15 mesi sui lieviti, il vino è sboccato senza aggiunta di sciroppo di dosaggio. Nudo è, pertanto, “non dosato” libero, cioè da zuccherosi ornamenti. La sincerità che caratterizza la produzione genera bottiglie che non sono mai uguali a se stesse, ma presentano minime variabili che rendono seducente l’assaggio.

Le impressioni di degustazione, rubate dalla bottiglia, raccontano di un cangiante fulgore cromatico che cela un seducente perlage. Il vino dispensa memorie aromatiche fatte di limone e cedro, fuse a balsamici ricordi di resine e pino mugo. Disegna cremose densità ed evoca fiori di ginestra, uva spina e piccoli frutti rossi. Dal palato vivo, dinamico e scintillante, denota odorosi ritorni e dimostra la sua innata capacità di sostenere – con coraggio – la prova del tempo.

Nudo, ma vestito di traboccante virilità. Un vigore che omaggia la tradizione dei rifermentati in bottiglia, che consacra il lavoro di generazioni e la voglia di guardare all’essenziale come elemento per costruire l’avvenire. Massimiliano Gatti scrive così una nuova e significativa pagina della storia di famiglia.

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Società Agricola La Fiòca
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