Le cose indispensabili sono davvero poche. Ce ne accorgiamo quando il futile viene meno, quando le nostre certezze vacillano e la realtà s’impone facendoci guardare all’essenziale. Accade, quindi, non solo che si ritorni a trascorrere più tempo in cucina, ma che si guardi con maggiore oculatezza a quanto di più caro abbiamo intorno. Per questo è importante celebrare uno di quegli ingredienti da sempre presente in dispensa e vero protagonista della gastronomia italiana: la cipolla. Tenace, resiliente, operosa e generatrice di sapore, viene spesso relegata a banale ingrediente, ma il suo apporto è indispensabile. Necessario per la riuscita ottimale di un piatto.
 
Dolce, fondente, avvolgente, aromatica e intrigante. Ne esistono diverse varietà che distinguono luoghi, genti e culture differenti. Pensiamo a quelle di Cannara (PG), a quelle di Zeppara (OR) o a quelle molisane di Fara Filiorum Petri (CH) ma anche a quelle toscane di Certaldo (FI) o a quelle friulane della Val Cosa (PN). Sono molteplici volti di un prodotto essenziale. Diventa così importante rendere omaggio all’umile ortaggio e, per farlo, un piatto più di altri celebra le sue peculiarità: la zuppa di cipolle.
 
“…Prendete quattro belle e grosse cipolle, tagliatele sottili e mettetele in un recipiente con un pezzo di burro. Lasciate cuocere adagio poi, appena cominciano a prendere colore, aggiungete mezzo litro di latte, sale e pepe. Lasciate bollire il tutto lentamente per un quarto d’ora. Nella teglia in cui servirete la zuppa disponete del pane raffermo tagliato a fette e cosparso di formaggio grattuggiato, meglio ancora se gruviera. Versate il latte con le cipolle, cospargete abbondantemente di formaggio grattato e tenete al forno caldo fino a che non vedrete il vostro piatto ben gonfio e dorato…” (*).

 

Buon appetito!

(*) Ricetta tratta da: “Cucina in tempo di guerra: 250 ricette di cucina e vari consigli pratici per preparare una buona mensa” (R. Petrali Cicognara e A. Zuccardi Merli – 1941)